SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Paritarie al tempo della Dad: risorse ai disabili

L’appello di Cism, Usmi e di decine di sigle del Laicato, di Paolo Ferrario - Avvenire - 17 novembre 2020
17 Novembre 2020

Non perdere l' occasione della legge di Bilancio per quel «cambio di passo» necessario a rimettere al centro dell' agenda politica «la questione educativa e l' effettiva pluralità dell' offerta scolastica», duramente colpite dall' emergenza sanitaria, che ha portato ad una nuova chiusura delle scuole. Lo chiedono le presidenze dell' Unione superiore maggiori d' Italia (Usmi) e la Conferenza italiana superiori maggiori (Cism) che, con una settantina di associazioni di famiglie e scuole cattoliche, hanno lanciato un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e al premier Giuseppe Conte, «affinché si rendano registi della più ampia trasversalità politica e portino a compimento questa riforma ventennale della scuola». A due decenni dall' approvazione della legge 62 del 2000, infatti, non è stata raggiunta una parità sostanziale tra scuola statale e scuola paritaria, soprattutto sul versante delle risorse a disposizione. E allora, la prima richiesta al Parlamento che, a breve, sarà chiamato ad approvare la Manovra, è di «incrementare le risorse per il pluralismo scolastico e prevedere, a partire dell' esercizio fiscale 2021, la deducibilità della retta versata per alunno o per studente alle scuole pubbliche paritarie dei cicli primario e secondario, per un importo non superiore a 5.500 euro ad alunno». Che poi è il valore del "costo standard di sostenibilità", «da declinare in convenzioni, voucher, buono scuola, deduzione», scrivono i firmatari del documento.
Nell' appello alle massime cariche dello Stato, Usmi e Cism ricordano la difficile condizione dei circa 13mila alunni disabili delle scuole paritarie, ai quali non è garantito il diritto allo studio per la carenza dei fondi necessari a pagare gli insegnanti di sostegno. Da qui la richiesta di «incrementare » il fondo previsto dalla legge 232 del 2016. «È una grave discriminazione - si legge nell' appello delle associazioni - negare il docente di sostegno ad allievi svantaggiati imponendo il costo alla famiglia o alle scuole paritarie che, chiaramente, non possono sostenerlo».
All' aumento delle risorse per la disabilità sta lavorando il deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi, che, proprio in vista della discussione della legge di Bilancio, ha proposto di aumen-tare, da 24 a 36 milioni di euro, il fondo per il sostegno e di prorogare, anche per il 2021, i 12 milioni di euro destinati esclusivamente agli alunni disabili delle scuole materne, inizialmente previsti soltanto per il 2020.
«Un insegnante di sostegno della scuola statale - ricorda Toccafondi - costa circa 25mila euro all' anno, mentre, con i fondi attuali, a ciascun allievo disabile delle paritarie viene concesso un contributo di appena 4mila euro annui. Il resto se lo deve accollare la scuola e, quindi, la famiglia attraverso le rette. Per sanare questa evidente ingiustizia, abbiamo chiesto che, nella prossima legge di Bilancio, siano non soltanto confermati ma aumentati i finanziamenti previsti per garantire il diritto allo studio di questa importante quota di popolazione scolastica. La più fragile e, perciò, quella che ha maggior necessità di attenzione e sostegno».

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