SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Diocesi: Termoli, posata la prima pietra del villaggio Laudato si’ per le persone fragili. Mons. De Luca, “non assistenzialismo” ma “relazione”

Articolo di Alberto Baviera - SIR - del 27 marzo 2023
28 Marzo 2023

“Ci auguriamo che cresca una sensibilità – ha spiegato il vescovo Gianfranco De Luca – perché non è nella logica dell’assistenzialismo che nasce questo progetto ma nella logica di valorizzare il diverso da noi, una persona che ha tante ricchezze e potenzialità che noi non conosciamo”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Termoli-Larino, mons. Gianfranco De Luca, in occasione della posa della prima pietra del villaggio Laudato si’, un’opera-segno dedicata alle famiglie che hanno dei figli con disabilità e ai più fragili.
“Ognuno – ha concluso il vescovo – nella relazione fraterna fa crescere gli altri esprimendo un’armonia che da soli non possiamo conoscere. Vogliamo, dunque, promuovere la cultura della relazione ascoltando tutte le famiglie, in particolare quelle con figli più fragili”.
La prima pietra che è stata posata ieri era stata benedetta da Papa Francesco nei giorni scorsi. Lo stesso Pontefice ha inviato per l’occasione un videomessaggio e rivolto parole di auspicio in una lettera al vescovo: “Vi incoraggio a portare avanti con zelo e gioia l’importante progetto del Villaggio Laudato si’. Grazie per il vostro impegno e per la testimonianza che date. Invocando la protezione della Santa Vergine e di San Giuseppe, di cuore imparto la mia benedizione a te e alla Comunità diocesana affidata alle tue cure pastorali. Per favore, continuate a pregare per me”.
Il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, ha spiegato che “quando il vescovo si è presentato in Comune con questa idea, che aveva davvero nel cuore, l’amministrazione si è completamente messa dalla sua parte e cercherà di farlo anche per i fondi che saranno ancora necessari. Non bastano solo le buone intenzioni – ha aggiunto Roberti – ma anche il contributo di tutti per vedere conclusa questa idea. Si tratta di attuare uno sforzo comune nel segno di una vera comunità che allarga gli orizzonti, una famiglia che non si ferma tra le mura di casa ma si allarga abbracciando altri fratelli e sorelle che sono nel bisogno”.

 

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