Ordine dei giornalisti | 2024 | Pagine: 68
"Comunicare la disabilità. Prima la persona" è la guida per una comunicazione adeguata e rispettosa delle persone con disabilità. Un progetto promosso e ideato dal Coordinamento per le pari opportunità dell'Ordine nazionale dei giornalisti, curata dai giornalisti Antonio Giuseppe Malafarina, Claudio Arrigoni e Lorenzo Sani (consigliere nazionale e componente del Cpo Cnog).
L’opera è dedicata ad Antonio Giuseppe Malafarina, co-autore del progetto, che ha affrontato con entusiasmo e passione fino all’ultimo giorno di vita, l’11 febbraio 2024. L’ha vista nascere nella bozza conclusiva, impreziosita ora da uno dei suoi originali aforismi, che riflettono l’impareggiabile leggerezza con cui sapeva andare in profondità:
«Inclusione è una parola magica. Quando esiste svanisce» (Antonio Giuseppe Malafarina)
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Dal capitolo "La persona è il fulcro"
«La Guida è uno strumento prezioso per i giornalisti, per tutti gli operatori di settore e sviluppa quanto asserito nell’articolo 6 del Testo Unico dei doveri del giornalista: “Il giornalista rispetta diritti e la dignità delle persone malate o con disabilità, siano esse portatrici di menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali”.
In questo caso il “rispetto” si esprime soprattutto con la terminologia adeguata. Come in tanti altri settori non esiste un linguaggio “assoluto” sulla disabilità, ma l’evoluzione dei tempi ci porta man mano ad adeguare le parole giuste al giusto significato, come occorre fare per i migranti, per i casi di violenza sessuale, per i minori».
Dal capitolo "Il linguaggio abbatte muri e crea ponti"
«La parola, il Logos, è il principio cardine della creazione, è materia viva che cambia e si evolve. Il linguaggio non è mai territorio neutro, le parole che scegliamo per raccontare, o nei commenti, non solo rappresentano e descrivono una realtà, ma la giudicano, la interpretano, restituendocela spesso come indiscutibile e unica verità.
Il nostro linguaggio dà origine alla rappresentazione del mondo che offriamo agli altri. Fin dal suo insediamento, il Coordinamento per le pari opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha deciso di ampliare il suo campo di azione, ideando uno strumento di facile consultazione che fornisca ai colleghi e alle colleghe semplici indicazioni sui termini e le parole da usare nel racconto della disabilità, che non siano discriminatorie, ma accoglienti, soprattutto rispettose delle persone e dei loro diritti.
Le parole sono importanti. Pesano. Per i giornalisti e le giornaliste sono lo strumento di lavoro fondamentale, che deve essere usato in modo responsabile, nella consapevolezza che il linguaggio possa contribuire a cambiare lo sguardo della società su quelle persone che la nostra cultura, basata sull’efficienza, sull’eccellenza e sulla competizione, ma ancora densa di pregiudizi e stereotipi, relega spesso ai margini, se non tra gli «invisibili».
Un progetto piccolo ma ambizioso, che ci induce a sperare che cambiare lo sguardo nei confronti delle infinite caratteristiche del genere umano e il modo di raccontarle, mettendo sempre al centro la persona, possa guidarci verso un nuovo umanesimo».