SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Quelli che parlano bene”

Appunti di viaggio su una sordità: la mia sordità di Mara Trusso Sfrazzetto
15 Settembre 2020

INTRODUZIONE

Queste pagine sono il frutto della mia esperienza di sorda, di una sorda a metà. Credo che nessuno vorrebbe sentirsi una persona a metà, nessuno vorrebbe essere: “né carne né pesce”. O meglio, ancora non mi è mai capitato di sentire una persona che in modo soddisfatto e compiaciuto mi dica: “ciao! Io non sono né carne, né pesce!”. Salvo qualche eccezione di comodo, in cui l’ambiguità toglie il disagio di mettersi in discussione e, spesso a mio parere, in modo inconsapevole. Poi c’è la volta di quelli che tengono “il piede in due staffe” quelli che, “non si sa mai” e rimangono sul vago. E qui forse consapevolmente. Persone poi, alle quali vorrei dedicare la mia attenzione, che, si sono “schierate” da una parte o dall’altra del mondo sordi/udenti, semplicemente per essere accettate dalla società, da una cultura, da un gruppo, da una tipologia di “appartenenza” o meglio di “apparenza”… e questo potremo vederlo già qui in questo libro … perdonerete se lo chiamo indegnamente tale; libro, taccuino, appunti, raccolta, esperienza di vita mia e di altre persone o non so. Non importa come lo chiamerete, non importa che quanto scrivo piaccia a molti o a pochi o a pochissimi, importa che alcune realtà e alcune esperienze mie e di altri vengano finalmente “alla luce”. Sulle esperienze di vita delle persone nulla si può dire. Vi assicuro, troverete meravigliosi vissuti, esperienze di sordità molteplici e diverse tra loro. Tante gioie ma tantissime sofferenze e disagi. Colgo l’occasione, per ringraziare di cuore tutte le persone che si sono prestate alle mie interviste rimanendo nell’anonimato, che si sono messe in discussione per rispondere alle domande che ponevo loro e anche, per il tempo che mi hanno dedicato. Senza di loro senza “fatti concreti” di vita raccontati, questo libro non avrebbe sostentamento; non dico questo per togliere valore a ciò che scrivo di me e della mia vita di “sorda e udente contemporaneamente”, anzi, semplicemente per sottolineare quanto siano importanti i fatti concreti delle altre persone, a dimostrazione di “parole” che prese così, potrebbero perdere di significato. Ci tengo tantissimo a precisare che tutto ciò che scrivo, vuole essere esclusivamente costruttivo! Magari fosse anche solo uno spunto di riflessione. L’intento primo è quello di far sì che si possa chiarire in modo certo e definitivo che “ogni sordità è diversa”, ci sono sordi come me per esempio, ai quali non so per quale motivo, il buon Dio ha dato successivamente alla nascita, in età adulta, di conoscere la sordità da vicino sulla propria pelle, che si sono trovati necessariamente a doversi collocare da qualche parte per non impazzire e per non isolarsi… ogni persona è diversa e per questo ogni persona sorda e non, segnante e non, deve essere rispettata per ciò che è ma soprattutto deve essere libera di poter vivere serenamente una doppia realtà che le sopraggiunge durante la vita. A qualcuno potrà sembrare strano che si debba arrivare a scrivere un libro per dimostrare un qualcosa di così reale, addirittura chiamare persone a raccontarsi nelle loro diversità tanto sofferte, sembra così ovvio e scontato che ognuno di noi sia diverso e che ogni sordità sia diversa, invece non è così. Vorrei inoltre, far arrivare un messaggio: la solitudine nella vita può essere positiva e/o negativa, può essere per certi versi vantaggiosa, a volte una scelta a volte no, ma quello che vorrei che arrivasse è cosa c’è dietro “l'isolamento”, perdonatemi questo termine così forte e così schietto. L’isolamento. E qui entrerà anche in gioco la mia esperienza. Esperienza di una sorda o sordastra o come dico io: sordarella.
Io vorrei poter essere quella che sono, senza dovermi schierare per forza: non posso più ascoltare la musica e le canzoni nuove appena uscite, senza avere i testi davanti ai miei occhi? Va bene. Non posso guardare più la televisione senza cuffie o senza sottotitoli? Ok! Non posso più andare a teatro? Va bene! Ma se posso ancora scambiare due chiacchiere con mamma, un’amica o con una persona cara al telefono con un orecchio (quello buono!) e in determinate condizioni, che c’è di male? Perché negarmelo? Se posso ancora qualche volta andare al cinema? Perché no? Se parlo bene che problema c’è? Devo essere isolata per questo? Mi chiedo: “Quelli che parlano bene”… e ci sentono ancora un po’, sono destinati a essere isolati? Gli udenti ridono di loro, a volte perdono la pazienza a ripetere le parole o a guardare un film con i sottotitoli. I sordi, sembra che tu faccia parte di un altro mondo solo perché ancora puoi parlare al telefono e perché parli un po’ meglio di altri sordi. Isolati che isolano? Mi chiedo Questo libro non vuole soddisfare i suoi lettori anzi, tutt’altro, vuole essere un trampolino di lancio, vuole suscitare curiosità quasi che al termine della sua lettura si dica: “e poi? Finisce così?”. Un po’ come quei film fastidiosissimi dopo i quali resti “affamato” di informazioni.
Perché dico questo? Chissà forse per lasciare spazio a un secondo libro e magari proprio scritto insieme a qualche lettore che si è sentito toccato da quanto scrivo.

Mara Trusso Sfrazzetto, classe 1975, romana, consegue il diploma di ragioniere e perito commerciale e per diversi anni svolge attività amministrative contabili e di segreteria, con mansioni anche di cassa. In seguito fa esperienza anche personale della sordità e dal 2005 consegue tutti gli attestati riguardanti la conoscenza della LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA) e in più quello per Assistente alla comunicazione per i sordi. Successivamente intraprende lo studio della ASL (AMERICAN SIGN LANGUAGE) e consegue diversi attestati di frequenza come quello per i Centri Estivi, assistente familiare e quello di “Operatore educativo per l’Autonomia e la Comunicazione” e “ECC-European Care Certificate”.
Partecipa al corso di CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa). Lavora nelle scuole con bambini sordi e con altre disabilità e svolge l’attività di operatrice didattica per persone sorde presso i Musei Vaticani. È inoltre impegnata in diverse attività di volontariato.

"Quelli che parlano bene" Appunti di viaggio su una sordità: la mia sordità
Autore: Mara Trusso Sfrazzetto
Herald Editore
Pagine: 150 - € 10.00