Nata per te

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Disabilità, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Fede, Omosessualità, Politica-Società, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Fabio Mollo
Durata
113'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Nata per te
Distribuzione
Vision Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Furio Andreotti, Giulia Calenda, Fabio Mollo
Fotografia
Claudio Cofrancesco
Musiche
Giorgio Giampà
Montaggio
Filippo Montemurro
Produzione
Cattleya e Bartlebyfilm

Tratto dall’omonimo libro di Luca Mercadante e Luca Trapanese (Einaudi)

Interpreti e ruoli

Pierluigi Gigante (Luca Trapanese), Teresa Saponangelo ( Teresa Ranieri), Barbora Bobulova (Livia Gianfelici), Alessandro Piavani (Lorenzo), Antonia Truppo . (Nunzia), Iaia Forte (Antonia), Giuseppe Pirozzi (Rocco)

Soggetto

Alba, affetta da sindrome di Down, viene abbandonata in ospedale subito dopo la nascita. Il tribunale di Napoli cerca, senza successo, una famiglia che possa prendersi cura di lei. Luca vuole adottarla. Ma è gay e single e la legge non lo consente. C’è, però, la possibilità dell’affido temporaneo….

Valutazione Pastorale

Tratto dall’omonimo libro di Luca Mercadante e Luca Trapanese, pubblicato da Einaudi nel 2018, “Nata per te” è diretto da Fabio Mollo (“Il sud è niente”, 2013; “Il padre d'Italia”, 2017) che ne ha curato anche l’adattamento insieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda. È la storia vera di Luca Trapanese, del suo faticoso precorso per ottenere l’adozione di Alba, una bimba con sindrome di Down abbandonata in ospedale alla nascita per la quale il tribunale di Napoli ha cercato senza successo una famiglia. Luca (Pierluigi Gigante) è gay e single, e la legge italiana non lo consente. L’avvocata Ranieri (Teresa Saponangelo), che Luca incontra casualmente durante uno dei ripetuti, e infruttuosi, colloqui con la giudice Gianfelici (Barbora Bobulova), si offre di patrocinarlo e gli fa presente che c’è la possibilità di chiedere l’affido temporaneo. Sarà la chiave di volta che permette a Luca, animato da un fortissimo desiderio di paternità, di ottenere, dopo un percorso irto di ostacoli sociali, ma anche interiori, l’adozione di Alba. “Da adulto – dichiara il regista Fabio Mollo – avrei voluto anche io diventare genitore attraverso l’adozione, ma in Italia, in quanto persona omosessuale, non è possibile… Io credo che oggi le cose nella vita di tutti i giorni stiano cambiando, e ce ne stiamo rendendo conto. E la storia di Luca e Alba, e l’amore che ricevono quotidianamente da tante persone ne sono la prova. Sta alle istituzioni ora agire di conseguenza. Riuscire a fare questo film è stato per me un grandissimo privilegio”. Il regista non nasconde l’obiettivo che il film si pone: sensibilizzare il pubblico per favorire una revisione della legge italiana sulle adozioni e l’affido che apra ai single e alle persone omosessuali. In realtà, come il caso di Luca e Alba dimostra, l’adozione ai single è, in casi particolari, già possibile. In sostanza, quando si tratta di neonati, i single possono fare domanda di affido (temporaneo) che si può trasformare in adozione (definitiva). L’argomento è delicato e spinoso, chiaramente divisivo, e, per questo, da affrontare in modo serio, pacato, allo stesso tempo fermo sui principi e sui valori. Tutte le leggi, chiaramente, sono perfettibili, ma l’obiettivo principale deve essere sempre il bene dei bambini. Detto questo bisogna riconoscere al film una pacatezza nei toni, un tratto gentile e intimo. La storia di Luca è raccontata con onestà e chiarezza, mediante l’uso di diversi flashback: la scoperta dell’omosessualità, la malattia e la morte del suo amico del cuore, Rocco, che voleva fare l’astronauta per andare su Marte, i legami familiari, la fede cattolica, il seminario dal quale è uscito, ma che gli ha lasciato dentro il desiderio di occuparsi degli altri, le giornate nella onlus “A Ruota Libera”, da lui fondata, una comunità che accoglie ragazzi orfani e persone con disabilità. E proprio il tema della disabilità è un altro perno portante del racconto: il film si rivolge alla persona con disabilità con uno sguardo “altro”, non come un problema da gestire ma come una possibilità da accogliere e custodire. Il regista Mollo è bravo nel governare tale tema, con delicatezza e garbo, tenendo la linea del racconto lontana da facili stereotipi sulla disabilità. Nell’insieme “Nata per te” è un film stratificato, con più temi in campo; un’opera che parte da una storia vera, biografica, che diventa qui occasione di confronto e riflessione. Al di là delle posizioni e delle scelte non sempre pienamente condivisibili, non si può non riconoscere al film – grazie alla regia attenta di Fabio Mollo e all’interpretazione intensa di Pierluigi Gigante – una certa qualità narrativa. Il film è complesso, problematico, adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è indicato per un pubblico adulto, capace di confrontarsi con la complessità dei temi in campo.

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