“Abbiamo forse imparato a usare parole universali, ma pur sempre per confinare il discorso sulla disabilità in un recinto speciale, quasi esclusivo”. È una frase tratta dall’introduzione di Giovanni Merlo al libro “Disabilità. Il peso delle parole” (In Dialogo, 2024, pagg. 112), che raccoglie i testi della sua rubrica appena conclusa su “il Segno”, arricchiti da tre contributi inediti. Un libro che sarà distribuito e farà da base al convegno previsto per il 29 maggio a Milano (9.30-13.30, Istituto dei ciechi, via Vivaio n. 7) e intitolato appunto “Il peso delle parole. Comunicare la disabilità”. Aperto a tutti, il convegno è destinato in particolare a due delle categorie che, in questo caso, con le parole lavorano di più nella routine quotidiana: i giornalisti, che devono raccontare e contestualizzare le storie della disabilità; gli “operatori”, che devono dare corpo a progetti, protocolli e consuetudini nell’infinita gamma delle relazioni di cura.
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