Nella città di Napoli c’è una tradizione nota come “caffè sospeso”: si pagano due tazzine consumandone una soltanto, con la seconda che rimane a disposizione di una persona che altrimenti non potrebbe permettersela. Con lo stesso spirito, l’Istituto Serafico di Assisi, struttura d’eccellenza italiana nella riabilitazione di bambini e ragazzi con disabilità gravi e gravissime, con il “Progetto #InAiuto” ha avviato un fondo di 200mila euro che funziona proprio come una “cura sospesa”, come un ponte che colma le distanze con quanti per diversi motivi non riescono ad avere risposte dal Ssn e che rappresenta una “casa” in grado di abbracciare anche la vita dei genitori.