SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un progetto per i disabili, oltre la crisi

Dal Servizio Cei le linee guida per far ripartire i servizi di sostegno e accompagnamento a persone e famiglie. Facendosi prossimo, in sicurezza.
11 Giugno 2020

di IGOR TRABONI (Avvenire, 11 giugno 2020)

Un progetto di vita. Ripete più volte questo concetto suor Veronica Donatello mentre illustra gli «Orientamenti operativi pastorali per la riapertura dei servizi a carattere diurno per le persone con disabilità», elaborati dal Servizio Cei per la pastorale delle persone con disabilità che la francescana alcantarina guida dal settembre scorso, ovvero dalla sua istituzione. E in quel progetto di vita si potrebbe riassumere un impegno già scattato per questa fase di riavvio progressivo, a servizio di una galassia di strutture che operano con i disabili, le loro famiglie e le realtà parrocchiali. E che mai come nell' emergenza hanno continuato a offrire quelle che poi sono le peculiarità di questi "Orientamenti": ascolto, accompagnamento, preghiera, ma anche progetti concreti già finanziati e altri in cantiere.
«In questo periodo abbiamo lavorato su più fronti, a iniziare dalle strutture per le persone con disabilità, dai bambini agli anziani - spiega suor Veronica -. Bisogna essere prossimi a loro, dal semplice ascolto telefonico a un sostegno, o mettere in rete alcune strutture, in un tempo in cui, come ci ha insegnato il Papa, nessuno si salva da solo. Abbiamo scoperto che siamo custodi gli uni degli altri, che la tempesta è stata la medesima e che su questa barca possiamo stare su piani diversi ma ci siamo tutti. Uno dei lavori più impegnativi e fecondi è stato il supporto alle famiglie. Qui abbiamo partecipato anche a un progetto del Governo su Covid e disabilità, avendo a che fare con chi ci chiedeva aiuto perché "non ho più nessuno che me lo dà", ma anche con le Strutture residenziali per disabili, oppure con i progetti di varie diocesi, con alcuni vescovi che sono stati i primi a farsi prossimi alle famiglie con fragilità e alle strutture.
E su questa grande barca abbiamo imparato anche a pregare insieme, a capire che i poveri non sono un' opzione o una categoria. Posso raccontare di gesti molto belli, come le foto di coppie che pregano insieme al figlio disabile e agli altri figli, o i momenti di preghiera per l' elaborazione del lutto per l' amico morto nel Centro o per un parente».
Da un simile approccio sono uscite le linee guida del documento, «perché ci siamo resi conto - riprende suor Veronica - che la gente è affaticata, la famiglia come il parroco, o il referente di una struttura, perché hanno combattuto una battaglia per "custodire e contenere". C' era anche la fatica di dover immaginare il "dopo che succede", ripensando luoghi, spazi, tempi, relazioni, vita pastorale». Ecco allora il lavoro dell' équipe coordinata dalla religiosa «e formata da esperti di più ambiti, che hanno già lavorato con persone con varie disabilità, per dettare le linee guida provando a scrivere alcune proposte di ripartenza per un progetto di vita». Un quadro articolato, anche perché non tutte le disabilità sono uguali, e così le strutture: per le più grandi si tratta di ripensare spazi, luoghi, servizi da remoto o domiciliari. Ma anche le parrocchie hanno bisogno di aiuto, se hanno un giardino e intendono metterlo a disposizione delle famiglie con disabili, fino all' accesso alla Messa. «Non tutto tornerà come prima - conviene suor Veronica Donatello -. Ecco perché ci interessa un progetto di vita che non tenga conto solo delle norme sanitarue ma che permetta di ricomprendere e vivere questo tempo nuovo in ogni aspetto, anche spirituale».
Il tutto viene coniugato con l' accompagnamento e la prossimità, soprattutto per le famiglie, che hanno più faticato in questo periodo.
Ma centrale è anche l' ascolto. E' il caso di una chiamata notturna dal responsabile di una struttura: «"Non ce la faccio più, ho tanti positivi". E qui bisogna farsi prossimi nell' ascolto. O una lettera di Pasqua, bellissima, di una struttura dove sono morti adulti con disabilità e alcuni operatori: i loro colleghi hanno scritto "li abbiamo amati fino alla fine". Ecco, questi Orientamenti nascono anche per chi è stato ferito e che ora ha bisogno di un tempo di ripresa».
In base anche a queste valutazioni, sono stati già finanziati alcuni progetti, come quello della Cbm Italia per i bambini pluridisabili.
Così come un grande aiuto è arrivato dalle parrocchie, autentiche comunità vive nel mantenere quella vita di relazione che per i disabili è essenziale.
Quelli del Servizio Cei sono Orientamenti per un lavoro che tocca un numero grandissimo di persone: da strutture con centinaia di ospiti fino alla casa famiglia diocesana con 12 persone, dagli incontri via Web con famiglie, caregiver e operatori pastorali alla collaborazione con l' Ufficio della Presidenza del Consiglio per le politiche in favore delle persone con disabilità, alle richieste di operatori pastorali e parroci.
«Ci sono stati giorni difficili per tutti conclude suor Veronica -. Ma ognuno di noi ha cercato di essere prossimo». Il testo completo delle linee guida è sul sito chiciseparera.chiesacattolica.it.

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